Certificazione parità di genere: come ottenerla e quali vantaggi per le aziende

Come certificarsi per la Parità di Genere secondo la UNI/PdR 125:2022: per la promozione di una cultura aziendale inclusiva.

La Parità di genere è uno dei 17 obiettivi fissati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile ed è il focus della Missione n.5 del PNRR italiano.

L’Ente Nazione di Normazione “UNI” ha pubblicato in data 16 marzo 2022 un documento tecnico UNI/PdR 125:2022 – Certificazione della Parità di Genere. Un vero e proprio strumento per rispondere all’agenda ONU 2030 e al PNRR, Missione n.5, per accompagnare ed incentivare le imprese ad adottare policy adeguate ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne.

Che cosa è l’UNI/PDR 125:2022?

La prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022, prevede l’adozione di specifici indicatori, Key Performance Indicator (KPI), in relazione a 6 aree di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:

  • Cultura e strategia
  • Governance
  • Processi Human Resources
  • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
  • Equità remunerativa per genere
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro

Ogni area è contraddistinta da un peso percentuale, per un totale pari a 100, che contribuisce alla misurazione del livello attuale dell’organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo. Ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione.

La certificazione ha validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale.

Chi può certificarsi alla UNI/PDR 125 parità di genere?

Ogni ente ed organizzazione, sia pubblico che privato, può intraprendere il percorso per richiedere la certificazione secondo la PdR 125:2022. Non vi sono limiti relativi al settore in cui si opera o alle dimensioni dell’organizzazione. L’unico requisito è l’aver implementato politiche a supporto della parità di genere in azienda.

Quali vantaggi per le imprese che ottengono la Certificazione?

Le imprese che ottengono la Certificazione per la parità di genere avranno dei vantaggi che sintetizziamo di seguito:

  • Inclusione e miglioramento delle condizioni lavorative nelle aziende, soprattutto per le donne, tenendo conto della protezione della maternità
  • Sgravi contributivi riservati alle imprese che siano in possesso della certificazione al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento, nel limite dell’1% dei contributi complessivamente dovuti e di € 50.000 annui per ciascuna azienda (in attesa di indicazioni per 2023/2024).
  • Punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti.
  • Riduzione del 20% della garanzia fideiussoria per la partecipazione a gare pubbliche;
  • Acquisizione di un miglior posizionamento in graduatoria nei bandi di gara per l’acquisizione di servizi e forniture.

Incentivi e sgravi fiscali per la certificazione UNI/PDR 125 Parità di Genere

Il possesso della certificazione consente di acquisire un fattore reputazionale e di avvalersi dei contributi con i criteri recentemente definiti con l’avviso pubblico del 6.11.2023 che stabilisce i criteri per la concessione di contributi che riguardano i datori di lavoro che applicano misure volte a favorire la parità di genere e l’occupazione femminile. Il bonus contributivo per la parità di genere è un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro privato riconosciuto solo alle seguenti categorie:

  • aziende private con sede legale e operativa in Italia, iscritte nel Registro delle Imprese e attive;
  • Enti pubblici economici;
  • Istituti autonomi case popolari trasformati in base alle diverse leggi regionali in Enti pubblici economici;
  • Enti che per effetto dei processi di privatizzazione si sono trasformati in società di capitali, anche se a capitale interamente pubblico;
  • ex Istituti pubblici di assistenza e beneficenza (IPAB) trasformati in associazioni o fondazioni di diritto privato, in quanto privi dei requisiti per trasformarsi in ASP, e iscritti nel registro delle persone giuridiche;
  • aziende speciali costituite anche in consorzio;
  • consorzi di bonifica e consorzi industriali;
  • Enti morali ed Enti ecclesiastici che abbiano ottenuto la certificazione della parità di genere.

L’Avviso prevede le due seguenti linee di agevolazioni:

  1. per l’assistenza tecnica e l’accompagnamento è prevista l’assegnazione di un contributo fino a 2.500 euro per impresa, sotto forma di servizi finalizzati a trasferire alle imprese competenze specialistiche e strategiche per la certificazione della parità di genere;
  2. per il rilascio della certificazione, contributi fino a 12.500 euro per impresa, in relazione alla dimensione, sotto forma di servizi di certificazione della parità di genere erogati dagli organismi di certificazione iscritti nell’apposito elenco.

Le domande devono essere presentate dalle 10:00 del 6.12.2023 alle 16:00 del 28.03.2024, salvo un anticipato esaurimento delle risorse disponibili, tramite il sito restart.infocamere.it; è necessario accedere alla piattaforma con SPID/CIE/CNS.

Fonte: Dipartimento per le pari opportunitàUni PDR 125:22 Prassi di riferimento per il sistema di gestione per la parità di genere

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